Un anno di sofferenza fisica e problemi con sistema immunitario

Era il 2018. Ed è stato l’anno più disastroso per il mio sistema immunitario. Alla vigilia dei trentacinque anni mi sono trovata fisicamente a pezzi. In un anno ho avuto l’influenza tre volte, con febbre alta e vari strascichi che mi sono portata avanti, la gastroenterite, i calcoli renali ed ho concluso con una bella asportazione dell’appendice.

Come mai il mio sistema immunitario mi ha abbandonato? Questa la domanda che mi sono posta e riposta, risoluta a voler capire il problema. La verità è che mi sono seriamente spaventata, ho iniziato a temere di avere qualche malattia più seria, profonda, i cui sintomi erano rappresentati da questi vari acciacchi. Ho quindi deciso di andare dal medico di base, spiegandogli la mia paura di avere un problema al sistema immunitario, e, come da norma, il mio medico mi ha prescritto una lunga serie di esami. La lista era così lunga che ci ho impiegato qualche mese per completarli tutti. Purtroppo, non ho avuto le risposte che volevo poiché tutti gli esami hanno dato risultati nella norma, insomma non rivelavano nulla di strano. Se da un lato ero sollevata all’idea di essere sana, dall’altra la preoccupazione aumentava perché non capivo cosa non andasse in me, come mai mi ammalavo in continuazione. Qualche settimana dopo aver completato gli esami, infatti, ho avuto l’appendicite che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ho perso la testa ed ho iniziato a consultare dottori di ogni tipo, e fare esami di ogni sorta. E mentre versavo in questo stato di panico, tra un esame e l’altro (i cui risultati davano sempre tutto nella norma) era arrivato il 2019. Ed io ancora non avevo una risposta. Ormai ero convinta di avere una malattia molto severa del sistema immunitario (grazie alle mie ricerche su internet) e che non ne sarei venuta fuori. Inoltre, avevo perso completamente la fiducia nel sistema sanitario, nei dottori che non capivano cosa avessi e che mi facevano fare esami che non servivano a nulla.

Poi, un giorno, dopo l’ennesima influenza, ho incontrato un amico che non vedevo dal liceo. Incontrato si fa per dire. Stavo camminando a testa bassa, preoccupata come al solito, e senza rendermi conto di ciò che mi accadeva attorno, quando mi sono sentita chiamare e toccare la spalla. Alzando lo sguardo ho riconosciuto il mio ex compagno di classe che ora era medico fisioterapista e che da subito ha capito che qualcosa non andava in me. Il giorno seguente ero nel suo studio, e, dopo una visita posturale ed un massaggio che assomigliava più ad una tortura, mi ha detto, come tutti prima di lui, che il mio corpo non aveva niente che non andasse. Stavo già per alzarmi ed andarmene, a metà tra rabbia e disperazione, quando ha aggiunto che un problema c’era, eccome. Il sistema immunitario in qualche modo c’entrava perché stava tentando di comunicarmi che avevo un problema nella mia mente. Stavo somatizzando una immensa mole di stress che il mio corpo non riusciva più a smaltire e quindi se ne usciva così. Non potevo crederci, non ci avevo mai pensato neanche per un secondo, ma ora, a rifletterci, aveva davvero molto senso. Mi ha detto che avrei dovuto iniziare a prendermi cura di me stessa, della mia mente prima di tutto. E così ho fatto. Da allora non ho più avuto nessun problema fisico!

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